C’è una frase che si sente spesso da chi esce da una seduta di microblading: “Mi riconosco di nuovo allo specchio.”
Non è una trasformazione vistosa, non stravolge il volto, non grida “mi sono rifatta qualcosa”. Ma qualcosa cambia. E si vede.
Il microblading per le sopracciglia – o, per usare la formula inglese più diffusa, microblading eyebrow – è oggi uno dei trattamenti più richiesti nei centri estetici specializzati. E non è difficile capirne il motivo.
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Non è make-up, non è tatuaggio: è disegno puro
Il microblading non ha niente a che fare con la matita per sopracciglia, e nemmeno con i vecchi tatuaggi neri degli anni ‘90.
Si esegue a mano, con una piccola penna dotata di micro-lame, e ogni pelo viene disegnato singolarmente, seguendo il verso naturale della crescita.
Chi lo fa bene riesce a creare l’illusione perfetta del pelo vero, tanto che anche da vicino è difficile notare la differenza.
Non riempie, non colora “a blocco”. Disegna, con precisione quasi chirurgica. Ed è per questo che funziona.
Ovviamente per padroneggiare la tecnica dobbiamo fare nei corsi professionali di microblading con Accademia affermate.
A chi serve il microblading?
Non bisogna avere sopracciglia sparite per ricorrere al microblading. A volte basta un vuoto nel punto sbagliato, un’asimmetria leggera, una forma che proprio non convince.
Ci sono ragazze che lo fanno perché le sopracciglia naturali sono troppo chiare o troppo sottili. Altre perché le hanno rovinate anni fa con la pinzetta.
E poi ci sono donne che attraversano momenti difficili – stress, terapie, alopecia – e vogliono semplicemente tornare a vedersi bene.
Il microblading non è una scorciatoia. È una scelta consapevole per chi ha voglia di sentirsi in ordine senza dover intervenire ogni giorno davanti allo specchio.
Quanto dura?
Non per sempre. E questo, per molti, è un vantaggio.
Il pigmento viene inserito in superficie, e nel tempo tende a svanire. La durata media va da 9 a 18 mesi, ma può variare in base alla pelle, allo stile di vita, e alla manutenzione.
Serve un ritocco dopo circa un mese dalla prima seduta, poi si può scegliere se mantenerlo nel tempo… o lasciarlo andare.
Il risultato giusto è quello che non si nota
Chi sceglie il microblading per le sopracciglia non vuole cambiare faccia. Vuole recuperare armonia, sistemare un dettaglio che crea disordine, rimettere a posto lo sguardo.
Ecco perché la mano dell’operatore conta più di tutto: non è questione di “bravo” o “non bravo”. È questione di saper vedere il volto che c’è sotto.
I tratti vanno adattati. A volte servono pieni, a volte vuoti. L’obiettivo? Che nessuno dica: “Hai fatto il microblading”.
Ma che tutti notino qualcosa, senza sapere esattamente cosa.