Storia dello zaino e della borsa

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Gli esseri umani, dagli albori, hanno sempre sentito l’esigenza di trasportare oggetti di varia natura.

Questa necessità li ha portati a concepire degli strumenti utili a tale scopo: gli zaini e le borse.

Storia dello zaino

La bricolla ha un’origine molto remota, fortemente legata alle popolazioni montane. Per trasportare carichi di provviste, legna, utensili, armi… fin dall’antichità vengono utilizzate ceste in legno con spallacci in pelle (ne è stato ritrovato anche uno risalente al 3300 a.C.) o corda.

Solo nel XX secolo, però, lo zaino inizia a essere un oggetto di uso comune.

Nel 1922, Lloyd Nelson brevetta il Trapper Nelson, costituito da una struttura di stecche di legno e pelle, particolarmente in voga, poi, tra i boy scout americani.

Nel 1938, Gerry Cunningham crea la versione zippered bag (ossia con cerniere) fatta di nylon impermeabile e dotata di comode tasche.

Nel 1952, Dick e Nena Kelty inventano lo zaino moderno composto da una sottile struttura in alluminio rivestita su cui vengono fissati degli spallacci imbottiti di lana.

Sul finire degli anni ’50, invece, si diffondono gli zaini con i tessuti stampati.

Storia della borsa

Le borse ai loro primitivi albori (preistoria) nascono come un accessorio prettamente destinato agli uomini per contenere denaro e piccoli preziosi.

Intorno al 1890, iniziano a essere utilizzate anche dalle donne perché proprio in questo periodo, da accessorio prettamente professionale, diventano anche da passeggio e, quindi, di uso comune, dotandosi, perciò, di manici rigidi o di tracolle, costituite da catenelle che le rendono più maneggevoli.

Sempre sul finire dell’XIX secolo, le signore, che incominciano a spostarsi in autonomia grazie alla diffusione dei mezzi di trasporto, ne riscontrano una notevole utilità.

Proprio l’interesse suscitato nel genere femminile ne determina la creazione in varianti con finiture e dettagli più ricercati che, quindi, risultino maggiormente in linea con i gusti del gentil sesso.

Bisogna però attendere la fine della Prima Guerra Mondiale per vederne esplodere la diffusione per come le conosciamo ora, ossia come degli accessori vezzosi particolarmente adatti come complemento per finalità ludiche.

Nel corso degli anni ’20, si riscontra una notevole emancipazione femminile che rivoluziona completamente il modo delle donne di apparire e di far parte del tessuto sociale.

Infatti, il conflitto precedente ha reso necessario che le mogli si sostituiscano ai loro mariti impegnati sul fronte bellico ma, una volta conclusosi, le signore non sono più disposte a rinunciare all’indipendenza conquistata.

Ormai il gentil sesso lavora, pratica sport, guida la macchina e vuole sempre di più equipararsi agli uomini.

L’autonomia conquistata si esprime anche tramite lo sfoggio di minigonne, abiti comodi e non più costrittivi, tagli di capelli a caschetto… e borse.

Proprio in questo decennio fanno capolino le prime pochette, rettangolari e squadrate, dotate o meno di tracolla, che vengono realizzate in svariati materiali al fine di abbinarsi a ogni outfit e circostanza, dall’uscita pomeridiana alle serate di ballo.

Negli anni ’30, compaiono anche la trousse, per contenere i trucchi, la busta nera trapuntata, che ancora oggi chiamiamo “Chanel”, la versione di Gucci con la fettuccia verde e rossa, ispirata all’equitazione, e quella di Hermès a secchiello, particolarmente capiente.

L’arrivo della Seconda Guerra Mondiale decreta un ritorno a sporte particolarmente grandi e in materiali meno pregiati e più economici, in quanto venivano nuovamente utilizzate esclusivamente come contenitori per la spesa, per i beni di prima necessità in caso di sfollamento…

Negli anni ’50, la moda nuovamente esplode e con essa le borse riacquistano la grazia ed eleganza eclissate dal precedente conflitto. Le loro dimensioni si ridimensionano e vengono coordinate all’outfit sfoggiato dalle dame che appare elegante e formale.

Negli anni ’60, assistiamo a un tripudio di novità: compaiono bauletti, cartelle, borse pratiche con tante tasche, cerniere o soffietti che, talvolta, sono dotate di tracolla

Ormai questo accessorio si presenta sotto molteplici forme e fogge, senza limiti sia per quanto concerne l’estetica che per quanto riguarda i materiali.

Borsa o zaino?

Ovviamente dipende dall’utilizzo.

Indubbiamente la borsa rappresenta più una sciccheria ma la versione più pratica per traportare quanto di più utile ci possa servire è sicuramente lo zaino.

Dotato di due cinghie di carico, permette di essere posizionato sulla schiena in modo tale da distribuire in modo bilanciato il peso, senza, oltretutto, rischiare che scivoli o di doverlo appoggiare per liberare le mani.

Particolarmente pregiati sono gli zainetti in pelle, un classico senza tempo grintoso e accattivante.

A tal proposito vi segnaliamo Pelletterie Borghese, un’azienda che da trent’anni produce abbigliamento e accessori in pelle di prima qualità.

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