ButNot: la storia del brand di street couture italiano

ButNot la storia del brand street couture italiano

In questi ultimi tempi come possiamo non notare tutti i brand che stanno emergendo, ButNot uno tra i migliori in Italia e non, è un misto di creatività e tradizione che gli permette di farsi notare nel mondo della musica e dello sport grazie a molte collaborazioni tra cui Clementino, Ghali, Sferaebbasta, Naingolann, Luchè, Donnarumma e molti altri ancora.

La storia del brand

ButNot nasce nel 2013, a Palma Campania, grazie all’idea di Mirko Sorrentino tramandata dal padre, il quale lavorando nel settore tessile da oltre 40 anni, ha permesso quindi di potersi immergere in questo ambiente sin da quando era un bambino.

ButNot ha un suo significato, difatti durante la giovane età Mirko Sorrentino, pensando al significato letterale, “ma anche no”, era un’espressione molto diffusa e rappresenta un motivo conduttore per lui.

Non a caso ButNot è stato il nome scelto per questo brand innovativo e soprattutto giovanile.

Perché è così tanto in voga ButNot?

ButNot è un brand che sta andando in contro ad un non indifferente percorso di successo, ma dove si può notare la differenza che lo permette di crescere così in fretta?

Tutto ciò è dovuto grazie alla sua scelta di contestualizzare il brand in un tema chiamato “street couture”, dove appunto possiamo vedere miscelarsi due tipi di stile solitamente non associati sempre insieme ma interessanti se lavorati con cura.

Streetwear e couture

Riguardo lo streetwear possiamo pensare alla vita giornaliera come una semplice tuta per svolgere diverse faccende di routine non formali, magari fosse così semplice.

In realtà per streetwear si intende uno stile di abbigliamento non formale, solitamente adottato da giovani, dove possiamo vedere le prime differenze sia in base alla posizione in cui ci troviamo che al periodo.

Sull’altra faccia della medaglia, il couture, si può notare subito perché ciò che non manca è proprio la formalità. Il couture quindi va a comprendere tutto quello che dal lato dello streetwear è mancante, difatti stesso il target delle persone è diverso, perché comprende una fascia d’età decisamente più alta.

Come è stato quindi tutto ciò possibile nonostante le paradossali differenze?

Sicuramente non è stato facile, ma con l’aiuto delle stampe, buoni tessuti e una grande conoscenza sul campo, tutto questo è diventato uno degli stili più alla moda tra i ragazzi di oggi.

Ha durabilità nel corso del tempo o è uno stile “passeggero” come molti altri?

Data la combinazione scelta tra lo streetwear e il couture, questo potrebbe permettere di creare una nuova era nell’ambito della moda.

Tutto ciò è dovuto grazie alle possibili idee che ne possono uscire all’interno dello street couture, perché avendo messo in collaborazione due orientamenti completamente differenti si può andare in contro alle più innovative e stravaganti creazioni che pochi possono permettersi.

La crescita di ButNot è dovuta alle competenze di chi ci lavora all’interno, ma non solo, un grande aiuto è stato dato da diversi testimonial, tra questi, Clementino, uno dei rapper più conosciuti nel mondo dell’hip hop, il quale è stato uno dei primi ad indossare questa “nuova era”.

Le collaborazioni sono fondamentali per un brand, bisogna difatti cercare influencers con un target preciso e con un interesse al riguardo, e chi meglio dei rapper può spingere le nuove generazioni a conoscere questa nuova moda.

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